“La nota dell’Ente regionale del servizio idrico ci dà ragione: i fondi per affrontare ed evitare l’emergenza c’erano e non sono stati utilizzati, i progetti c’erano e non si è fatta programmazione. La Regione di centrodestra è rimasta inerte, rinviando a un indefinito domani l’emergenza che doveva affrontare ieri”, durissima controreplica del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci a seguito dei chiarimenti a mezzo stampa affidati dalla Regione all’Ersi, ente operativo sul fronte idrico.

“Il silenzio dell’esecutivo regionale che si trincera dietro la risposta tecnica dell’Ersi è oltremodo imbarazzante, alla luce del fatto che la replica non è che una conferma delle nostre circostanziate denunce – continua l’ex assessore al Bilancio – Ci dicono che dei 65 milioni di euro ex Masterplan solo 4/5 milioni sono utilizzati per l’acqua, ma non per l’emergenza; ci dicono che dei 341 milioni di euro governativi che pure la Regione ha avuto a disposizione per via della pandemia, nulla è stato dedicato all’emergenza idrica; ci confermano che sul Pnrr la Regione ha proposto cose, ma, come anche noi sottolineavamo, non sanno quante risorse e quanti progetti oggi sono contemplati dalla bozza approvata da Bruxelles del documento economico finanziario più importante della ripresa. Inoltre riconoscono che la programmazione del governo di centrodestra non esiste, o è in embrione, se non si fa riferimento dell’emergenza idrica nemmeno nelle linee di finanziamento 2021/27. In sostanza con l’avvento di Marsilio, l’acqua smette di essere una priorità.

Scontato, poi, il tentativo di scaricare responsabilità sulle cattive gestioni del servizio: l’Ersi ha fra le sue attribuzioni un potere sostitutivo alla gestione, qualora questa non sia rispondente agli standard stabiliti dal servizio. Bene, registriamo l’inerzia anche su questo fronte, perché, visto che i soggetti non operavano bene non si è agito? Perché se i vertici non hanno prodotto risultati, non sono stati cambiati? Fino ad oggi non ci risultano prese di posizione contro l’Aca o la Sasi, né tavoli tecnici per capire a che punto è la situazione, né quanto sia grave. Inerzia, questa è la parola che abbiamo usato e che continueremo a usare finché questo Governo regionale non darà risposte su questo fronte: non bisogna lavorare molto, si deve solo avere la lucidità di dare corso al buon lavoro fatto da altri”.