La rinascita dell’agricoltura ed il suo sviluppo futuro passano attraverso due fasi e due fondamentali strumenti operativi. Il primo è il PNRR, che porterà una mole considerevole di risorse sui territori, che dovranno essere spese ponderatamente e in modo innovativo, oltre che produttivo; l’altro è il PSR, che da piano di sviluppo è divenuto oggi piano strategico. È auspicabile che il PNRR influisca in modo importante su un’esigenza di modernizzazione che l’Abruzzo ha da anni; le risorse dovranno essere impiegate in modo strategico e oculato, puntando alla modernizzazione e all’efficienza. I fondi, inoltre, dovranno essere utilizzati efficacemente anche per le aree interne, portando servizi, evitando lo spopolamento, sostenendo il ripopolamento dei borghi e delle aree rurali, che oggi vengono abbandonate a vantaggio dei centri urbani. Alcuni ambiti di intervento prioritari:
– ammodernamento delle reti irrigue: abbiamo un problema serissimo con l’acqua; ci saranno a disposizione ingenti somme per potenziare le reti irrigue, di stoccaggio e di distribuzione al fine di rendere efficiente la distribuzione dell’acqua, specie in agricoltura. Ma c’è il tema della cantierabilità immediata, necessaria per captare le risorse;
– economia circolare: sarà necessario produrre energia dai rifiuti, per eliminarne la mole. La tecnologia esiste ed è in continuo miglioramento ma tali impianti non possono essere interamente a carico dei privati e delle aziende che andrebbero cofinanziate al fine di rendere effettivo il progetto generale. Bisogna attivare circuiti virtuosi dove gli scarti creino ricchezza;
– grande attenzione al made in Italy: il nostro patrimonio agroalimentare e gastronomico non ha eguali al mondo per qualità e attenzione ai processi produttivi. Dobbiamo fare in modo che venga sviluppato e produca ricchezza per le aziende e benessere per i cittadini e tutto il nostro bel Paese.
La futura Politica Agricola Comune prevede un grande progetto di sviluppo dell’agricoltura europea, il sostegno ai giovani imprenditori agricoli, la sostenibilità ambientale, la sicurezza alimentare, la tutela della biodiversità e tutte le politiche di gestione del rischio, messe in un capitolo specifico nella nuova Pac a difesa degli agricoltori, che si trovano ad operare in contesti sempre più estremi e tropicalizzati, con grandi caldi, poche precipitazioni, eventi estremi. A questo va aggiunto tutto quello che riguarda l’accesso alla terra: dal ricambio generazionale a iniziative di ampliamento aziendale; bene le iniziative di Ismea, ANCI (Sibater), Agenzia del Demanio, ma ora si rende necessario mettere in rete tutto il patrimonio disponibile. Altro punto centrale è l’accesso al credito: in tal senso abbiamo bisogno di strumenti finanziari dedicati e specifici per soddisfare le esigenze del settore agricolo; l’Italia ha ancora molta strada da fare su questo ambito specifico a dispetto di altri stati europei. Inoltre, accesso a conoscenza e formazione vanno potenziati in modo serio e mirato; le nuove tecnologie e la green economy possono essere affrontare solo con un alto tasso di formazione, in grado di aumentare la propensione dei giovani a innovare, massimizzare i fattori produttivi, essere creativi e concreti. Sarà poi fondamentale investire su agricoltura 4.0: agricoltura di precisione, elettrificazione delle macchine in campo; bisogna aprire le porte alla tecnologia, perché consente di avviare un processo di modernizzazione e di rilancio del settore; parliamo anche di energia pulita: oggi si stanno diffondendo pratiche di agro-fotovoltaico, necessarie data la dipendenza del nostro paese dall’energia prodotta all’estero. Infine c’è la multifunzionalità agricola: differenziare le fonti di reddito in agricoltura è fondamentale e strategico; agricoltura, accoglienza, informazione, turismo, fattorie didattiche per adulti e ragazzi, enogastronomia, enoturismo, natura, moto e sana alimentazione e molto altro: la multifunzionalità ha un potenziale eccezionale, ma necessita di dedizione, fondi e competenza. Il futuro passerà anche attraverso la capacità della pubblica amministrazione di essere efficiente e di lavorare affinché i fondi possano essere distribuiti sui territori per creare sviluppo, occupazione, benessere e futuro per i nostri giovani ed il nostro grande Paese.
Chiara Zappalorto
Responsabile Politiche agricole, alimentari e forestali PD Abruzzo