I Giovani Democratici d’Abruzzo sono al lavoro per riscrivere finalmente una legge regionale sul diritto allo studio degli studenti delle scuole superiori.
“L’attuale normativa regionale – spiega il segretario regionale Claudio Mastrangelo – è ferma addirittura al 1978 e a un mondo della scuola completamente diverso da quello attuale. Ancor più inadeguata è inoltre diventata dopo questo anno e mezzo di pandemia: strumenti innovativi come la didattica a distanza e in generale l’ingresso della tecnologia nei percorsi di apprendimento e formazione necessitano di una legge al passo con i tempi affinché restino opportunità di crescita per le studentesse e gli studenti abruzzesi e non diventino mai armi di oppressione dei loro di diritti e delle loro possibilità. L’accesso a internet veloce, ad esempio, non è più un semplice tema di cittadinanza o di competitività economica di un territorio, ma di diritto allo studio e all’ascensore sociale per tutta una generazione, per non parlare poi dell’enorme tema dell’edilizia scolastica nella nostra regione, specie nei crateri sismici”.
Esprime soddisfazione per il lavoro intrapreso e per la collaborazione con i consiglieri regionali del Partito Democratico anche Paolo Antonelli, coordinatore del dipartimento scuola dei GD: “Sono molto soddisfatto per il lavoro che stiamo svolgendo come dipartimento scuola dei Giovani Democratici d’Abruzzo, un lavoro che stiamo portando avanti con i consiglieri regionali del Partito Democratico che condividono con noi l’esigenza di dotare migliaia di giovani abruzzesi di una legge che li tuteli. Già in passato, infatti, una nuova legge sul diritto allo studio è stata oggetto di interesse del nostro gruppo consiliare. É un lavoro che ci inorgoglisce – conclude Antonelli – perché arriva direttamente dai ragazzi e le ragazze che in questi mesi hanno pagato un prezzo altissimo, dall’ascolto di quei giovani abruzzesi che meritano più diritti all’interno della scuola: ci batteremo affinché diventi realtà al più presto”.
La base di partenza del lavoro è la proposta di legge presentata nel 2017 da alcuni collettivi studenteschi e scritta fra gli altri dal giovane democratico Saverio Gileno, rimasta nei cassetti della Regione.