A margine della vicenda che riguarda il ricorso al Consiglio di Stato dell’Ordine Provinciale degli Architetti contro il bando per l’appalto esecutivo integrato sostenuto dal Comune di Sulmona concernente la ricostruzione del Liceo Classico Ovidio, l’Assessore Zavarella, suo grande sostenitore, ha rilasciato dichiarazioni nel corso di una conferenza stampa a dir poco allucinanti.
Ha sostenuto, infatti il nostro, che tale iniziativa è frutto di una speculazione politica “….basta vedere chi rappresenta l’Ordine per capire che il ricorso è utilizzato per scopi politici…”, facendo intravedere un foglio con tanto di foto (segnaletiche?) a supporto delle sue deliranti tesi di complotto, e con scopi chiaramente intimidatori.
Ora, lungi dal tentativo di difendere un Ordine professionale che ha già ristabilito la verità dei fatti, eventualmente riservandosi di decidere se esercitare la propria tutela nelle sedi deputate, non v’è chi non colga nella circostanza la gravità della cosa, anche da un punto di vista strettamente politico.
“L’assessore giardiniere”, “so tutto io” e “meno male che sono arrivato io in questa Amministrazione a sistemare ogni cosa” si dimostra grande esperto oltre che di giardini anche di diritto, disquisendo che è inutile scomodare il Consiglio di Stato, dal momento che c’è stata una sentenza del TAR e che quindi i ricorrenti debbono accontentarsi delle sue rassicurazioni che tutto è sistemato da un punto di vista giuridico.
Ignorando completamente la libertà di esercitare un diritto costituzionalmente protetto, proprio di una cultura giuridica che in questa parte del mondo civile si riteneva da tempo acquisita (ma evidentemente non per tutti), questo novello azzeccagarbugli di Palazzo S. Francesco si spinge ancora oltre con il tentativo abbastanza scoperto di una sottile intimidazione, invocando una sorta di giudizio popolare contro chi rema contro la realizzazione di un’opera che contribuirebbe a rivilitarizzare il Centro Storico.
Veramente singolare l’idea del diritto di questo personaggio, dipendente SACA, che presenta ricorso per vedersi riconoscere la qualifica di “quadro” e di 90.000€ di arretrati, accordandosi col presidente per la rinuncia ai soldi dietro riconoscimento della qualifica – promozione successivamente revocata quando interviene l’Ente regionale di controllo del servizio idrico (ERSI) che rileva l’illegittimità della procedura per irregolarità procedurali (mancanza di selezione pubblica) – mentre nel caso in esame si avventura nell’intimidazione di chi intende esercitare in sede giurisdizionale i propri diritti. E lo fa, cosa di inaudita gravità, in qualità di pubblico rappresentante di una Istituzione, quella comunale, che appartiene alla comunità e non è certo nella sua esclusiva disponibilità. Un imbarbarimento del costume nell’esercizio dell’attività amministrativa che mai avremmo osato immaginare, tanto più a Sulmona patria di Capograssi insigne giurista, di cui Zavarella dall’alto della sua cultura giuridica avrà sicuramente sentito parlare.
Cosa aggiungere a questa infelice uscita che segna, forse, ancora una volta il punto più basso toccato da questa Amministrazione, se non che è triste vedere a fianco del tragicomico personaggio un vecchio consigliere comunale, che mai avremmo pensato ridursi a fare da spalla come quegli attori che, a fine carriera, accettano qualsiasi ruolo pur di calcare ancora una volta il palcoscenico? Cosa non si farebbe per disobbligarsi della “benevolenza” dimostrata da questa amministrazione nei confronti della prole beneficiata a suo tempo con incarichi retribuiti!!
L’unica consolazione è che tra qualche mese tutto ciò finirà.
IL CIRCOLO PD DI SULMONA
SINISTRA ITALIANA