Una città che non investe sui propri giovani e che non si schiera dalla parte di essi è una città destinata a non avere un futuro. È questa la nostra serena analisi dopo la vicenda protagonista del dibattito pubblico di questi giorni: quella del centro giovani. Sul tema specifico è stato detto tanto e molto bene, quindi non ci sembra il caso di essere ridondanti. Ciò che vorremmo fare è sottolineare come questa sia solo l’ultima di una serie di situazioni che evidenziano un totale disinteresse della maggioranza civica tutta non solo nel portare il tema delle politiche giovanili al centro del dibattito cittadino, ma anche nel portare le nuove generazioni ad esser protagoniste dell’elaborazione del futuro della nostra città, lasciandole completamente afone e prive di ogni rappresentanza. Di fronte all’inoppugnabilità di questo dato, proviamo a spiegare per noi quale sarebbe il ruolo che le nuove generazioni dovrebbero avere in una città che sogna un futuro migliore. Il neo ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Enrico Giovannini, ha recentemente pubblicato un libro con l’economista Fabrizio Barca (<<Quel mondo diverso>>) . In questo libro i due autori cercano di tracciare una strada da seguire per disegnare al meglio i tempi che verranno ed in un passaggio di un capitolo intitolato <<ai giovani la strada per reinventare il mondo>>  il ministro scrive: “Si dovrebbe smettere di coinvolgere i giovani solo in funzioni laterali e dare loro, invece, una centralità nell’elaborazione del proprio pensiero politico e nell’individuare soluzioni trasformative”. Barca poi: “qui il tema è uno: trasferire potere ai giovani”. Questa sarà una grande sfida per l’amministrazione futura a cui il Pd si candiderà con convinzione: essere in grado di elaborare politiche strategiche, lungimiranti e coraggiose non solo PER i giovani, ma che vengano DAI giovani.

Francesco Balassone
Giovane Componente Circolo PD Sulmona