Quest’oggi ho fatto pervenire una nota al Presidente della Regione Marco Marsilio, all’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì e al Direttore del dipartimento Sanità Claudio D’Amario per sottoporre alla loro attenzione la situazione degli Informatori Scientifici del Farmaco, i quali, nell’ambito della campagna vaccinale Covid-19, sono stati esclusi dalla possibilità di prenotarsi come operatori sanitari sia nella prima fase che in questa nuova manifestazione di interesse appena aperta dalla Regione.
Pur essendo consapevole che il Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, elaborato da Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità, Agenas e AIFA, non prevede espressamente la possibilità di considerare operatori sanitari gli Informatori Scientifici del Farmaco, ho segnalato che molte Regioni, come Basilicata, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Puglia e Sicilia, nelle loro linee guida hanno ricompreso questa figura, assimilandole giustamente a operatori di pubblica utilità.
Troppo spesso in questi mesi gli informatori scientifici si sono visti precludere l’accesso agli ospedali e agli ambulatori, nonostante avessero ricevuto una rigorosa formazione circa l’adozione di precisi protocolli di sicurezza e sull’utilizzo degli adeguati dispositivi di protezione individuale. Né il loro lavoro può essere svolto “da remoto”, in quanto esso si basa sullo scambio continuo di competenze ed informazioni nei riguardi della classe medica, senza dimenticare il delicato compito di farmacovigilanza che la legge attribuisce loro. Parimenti importante è il caso in cui gli stessi vengono ammessi all’interno degli ospedali. Quello che è recentemente accaduto all’ospedale Santo Spirito di Pescara, con reparti contagiati, per citarne un esempio, impone che l’accesso sia consentito a persone il più possibile immunizzate.
Ho chiesto un pronto riscontro a questa mia segnalazione, perché ritengo sia necessario inserire gli Informatori Scientifici tra le categorie di lavoratori da vaccinare in via prioritaria.
Il consigliere regionale Antonio Blasioli