“La scelta discutibile di dare priorità al finanziamento dei ritiri del Napoli Calcio in piena emergenza pandemica non può produrre il grave danno collaterale di affossare il Microcredito. La Giunta Marsilio prenda l’impegno non solo di mantenere, ma di rafforzare lo strumento, che ha dimostrato la sua utilità per il sostegno delle piccole imprese. Ora la crisi lo rende persino indispensabile”: la denuncia è di Michele Fina, segretario del Partito democratico abruzzese, e di Giovanni Lolli, già presidente della Giunta regionale.
Fina e Lolli ricordano che “con la programmazione dei fondi europei (FSE 2007/2013) le precedenti Giunte regionali misero a disposizione 55 milioni di euro per il Microcredito, vale a dire prestiti fino a 25mila euro senza garanzie con restituzione dopo 7 mesi di preammortamento. Si tratta di prestiti gestiti da Abruzzo Sviluppo che la gran parte delle imprese beneficiarie ha restituito, tanto che nel 2018 la Regione ha attivato due nuovi Bandi di Microcredito per 15 milioni di euro. In questo modo circa 4.000 micro – imprese abruzzesi negli anni passati hanno potuto utilizzare questo preziosissimo strumento. Ci chiediamo – proseguono Fina e Lolli – con quale logica e con quale coerenza la Giunta regionale, con diversi atti deliberativi, l’ultimo dei quali è la Delibera 583 del 28 settembre scorso, ha deciso di sottrarre al Microcredito tutte le risorse che in questi due anni si erano accumulate per effetto delle restituzioni (circa 8 milioni di euro) e ne ha destinato 1.200.000 euro l’anno per 6 anni – addirittura rinnovabili per altri 6 – al Napoli Calcio per svolgere in Abruzzo i suoi ritiri di precampionato. Vale a dire: risorse che dovevano offrire un sollievo alle micro, piccole e medie imprese abruzzesi andranno a dare sollievo ad una società professionistica di calcio. Di errori, incompetenze e follie in questi due anni ne abbiamo viste di tutti i colori. Ma questa le supera tutte. Occorre riparare, serve un preciso impegno politico che garantisca non solo il ripristino delle risorse, ma il loro incremento, come è naturale debba essere, a beneficio delle piccole imprese abruzzesi, che più hanno difficoltà ad accedere al credito in una crisi senza precedenti che oltre che sanitaria è anche economica e sociale”.