È da un po’ di tempo che assistiamo interdetti ad una forma di volontariato che non esitiamo a definire propagandistica. L’assessore Zavarella, che ha deleghe importanti quali lavori Pubblici, Manutenzione e Verde, Protezione Civile, Ricostruzione, Servizi Cimiteriali, Casa Italia, Sport, Rete Gas, Trasporti, non perde tempo a notiziarci di quanta erbaccia abbia strappato con le sue mani dalle mura cittadine e a documentare questa sua nobile arte disinfestante con tanto di foto e video postate sui social. La domanda sorge spontanea: ma non è forse suo dovere provvedere a far ripulire la città anziché strumentalizzare un gesto nobile e solitamente anonimo come il volontariato? E si perché l’assessore non lo fa da volontario, ma viene retribuito mensilmente con soldi pubblici! Quale fatto più normale quindi lavorare ed organizzare la manutenzione della città ripulendola da erbacce e rifiuti organizzandosi con gli uffici visto che è per questo che la collettività lo paga tutti i mesi? Tra l’altro risultati da parte dell’assessore non se ne vedono: il liceo classico per esempio, Casa Italia, la battaglia contro la Snam, i cantieri per la ricostruzione, palazzo Pretorio, palazzo Mazara, le scuole in genere. Tutti temi di sua competenza. Niente di niente. È più comodo d’altronde coprire il niente con qualche ora del sabato con il megafono a seguito, vero assessore? Se poi qualche ditta che si presta al “volontariato” è ditta che riceve dalla SACA, società di cui lo Zavarella è dipendente, tanti lavori con affido diretto, il quadro è ancor più imbarazzante. E poi ci chiediamo: dove vengono smaltiti i rifiuti prodotti dai volontari? Al Cogesa? E il Cogesa a chi affida lo smaltimento?Insomma, gradiremmo che l’assessore, dopo averci risposto, adempiesse ai suoi compiti di amministratore della città di Sulmona anziché sventolare un sacro furore volontaristico che sa solo di campagna elettorale oltre che di copertura della sua inefficienza. E poi un po’ di stile non guasta: chi fa davvero volontariato non lo sbandiera ai quattro venti, non ha megafoni e fotografi a seguito. Lo fa e basta. Utilizzare invece il termine volontariato per coprire la propria inadeguatezza e per farsi contemporaneamente la campagna elettorale è un’ offesa a quei tanti volontari veri che disinteressatamente ed in forma anonima mettono il proprio tempo a servizio di una causa o del prossimo senza secondi fini.
Il Circolo PD di Sulmona