“La Regione approfitti dei giorni che mancano alla ripresa della scuola per dare indicazioni che consentano la riattivazione anche delle sale studio delle biblioteche, che ad oggi assicurano solo prestito e consultazione su appuntamento”, così il consigliere regionale Antonio Blasioli che sulla completa riapertura delle biblioteche lo scorso 30 luglio ha presentato un’interpellanza all’esecutivo regionale per capire quali fossero le azioni svolte e da fare.
“La rete delle biblioteche pubbliche e in particolare delle biblioteche regionali dovrebbe essere oggetto di una profonda riflessione e riorganizzazione – illustra Blasioli – Il servizio che con grande impegno ha gestito le biblioteche regionali nella città di Pescara, il prossimo anno si ridurrà ad un solo impiegato. E’ urgente, dunque, fare una riflessione globale e trovare soluzioni congeniali che potenzino servizio e orari, ma ora è importante che ripartano tutti i servizi, stallo che non si è sbloccato neanche con l’interpellanza che ho presentato a fine luglio, sollecitato anche dal dipartimento Cultura del PD regionale e dai Giovani Democratici.
Da maggio in poi alcune attività in presenza sono riprese, ad esempio la consultazione dei volumi e il servizio di prestito dei libri con le connesse operazioni di sanificazione di ambienti e materiali, ma siamo a settembre ed è impensabile non rendere fruibile anche lo studio in loco, che è l’attività principale delle biblioteche territoriali, riattivando il servizio con il rispetto di protocolli e direttive del caso, perché questo momento aggregante e utile a tantissimi studenti ritorni operativo in sicurezza. Dalla Regione non abbiamo provvedimenti, né segnali in tal senso.
All’epoca della presentazione dell’interpellanza la riattivazione delle sale studio non aveva inspiegabilmente ancora interessato l’Abruzzo, almeno in relazione ai principali istituti del territorio, ovvero le biblioteche regionali (ex provinciali) “Salvatore Tommasi” dell’Aquila, “Gabriele d’Annunzio” di Pescara, “Melchiorre Delfico” di Teramo, e “Angelo Camillo de Meis” di Chieti”. Situazione che ci risulta sia ancora tale e il cui perdurare, oltre ad aver di fatto bloccato l’attività di studio, ricerca e valorizzazione della storia e della cultura abruzzese, oggi penalizza ragazzi e anche gli studiosi che si occupano del territorio regionale, ponendoli in una situazione di svantaggio rispetto ad altre regioni dove invece una ripartenza si sta provando o, quantomeno, è strutturata.
Invece in Abruzzo non conosciamo nemmeno le motivazioni che impediscono la riapertura delle biblioteche regionali, nonché i criteri, le modalità e la tempistica con cui ciò avverrà, considerando che istituti che offrono servizi analoghi, quali ad esempio le biblioteche universitarie o gli Archivi di Stato, si stanno muovendo in vista della ripresa dell’attività didattica. Né tantomeno se si sta pensando a soluzioni alternative affinché vengano individuati spazi capaci di rendere possibile un servizio storico nella vita delle biblioteche e di una portata sociale e culturale di grande valore, anche in tempi di pandemia. Per questo chiedo alla Giunta regionale di battere un colpo e di prendere in esame questa situazione”.