“Ringrazio il Pd abruzzese per aver organizzato questa occasione di approfondimento a Pescara sul ddl di cui sono relatore. C’è davvero tanto bisogno di parlarne, soprattutto per smascherare le varie bufale che i detrattori della legge stanno facendo circolare in queste settimane. Arriviamo da un bel weekend di mobilitazione a sostegno del ddl in moltissime città italiane, tra cui anche Pescara. L’iniziativa di oggi è il miglior modo per rispondere all’amministrazione comunale della città, che ha bocciato la mozione di condanna dell’omotransfobia, dopo la terribile aggressione di un branco di omofobi contro una coppia di ragazzi”: lo ha detto il deputato del Partito Democratico Alessandro Zan nel corso della manifestazione “Amiamo Liberi/e”, organizzata oggi dal Partito Democratico, dalle Democratiche e dai Giovani Democratici abruzzesi, a Pescara, a Villa De Riseis. L’iniziativa è a sostegno dell’approvazione della legge contro l’omolesbobitransfobia e misoginia. Oltre a Zan (primo firmatario della proposta di legge) vi hanno partecipato tra gli altri la senatrice Monica Cirinnà e il giurista Angelo Schillaci.
Per Cirinnà “l’iniziativa di oggi a Pescara è un importante segnale di prossimità e attenzione del Partito Democratico verso la città, verso la comunità LGBT+ pescarese e verso il ragazzo colpito nei giorni scorsi da un grave e intollerabile episodio di violenza. Il Partito c’è, rappresentato a tutti i livelli: il Pd Abruzzo, con il Dipartimento Politiche di genere e diritti, il Pd nazionale con il Dipartimento Diritti, il Pd della provincia e della città di Pescara, e i Giovani Democratici. Vogliamo ribadire con forza, con la nostra presenza, che non c’è spazio per l’odio e per la violenza omolesbobitransfobica; e che il nostro impegno per arrivare in tempi rapidi all’approvazione della legge è intenso, determinato, privo di esitazioni”.
Il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina ha sottolineato l’importanza di una iniziativa che parla “in modo chiaro, senza nessun tipo di ambiguità, perché mai come in questa vicenda, dopo un’aggressione così grave, le ambiguità sono pericolose. La violenza è da condannare assieme alla discriminazione, e il miglior modo per combattere le discriminazioni è quello di approvare una legge, ovvero la legge Zan, che punisce chi le istiga e chi istiga la violenza. Sosteniamo l’importanza anche di una misura parallela sul livello regionale”.