Dopo la battaglia portata avanti insieme al Movimento Giovanile della Sinistra Abruzzo e al gruppo del PD in Consiglio Regionale, avendo prima interloquito con le rappresentanze studentesche, siamo riusciti ad ottenere la completa copertura delle borse distudio dell’Anno Accademico 2019/20 con 3.126.000€ destinati alle tre ADSU regionali.
“Sono molto felice di questo epilogo” commenta il candidato segretario regionale Claudio Mastrangelo dei Giovani Democratici “dato che siamo andati molto vicini ad esiti ben più drammatici per gli idonei non beneficiari e per le ADSU. Tuttavia non può ripetersi ogni anno questa corsa all’ultimo minuto per finanziare quello che è undiritto costituzionalmente sancito. Si inizi già da ora a programmare il finanziamento strutturale delle borse di studio prevedendo nella redigenda programmazione europea 2021-2027 dei fondi FSE e FESR una specifica azione a favore del finanziamento delle borse di studio universitarie, garantendo quindi una certezza anche programmatoria alle ADSU regionali e agli studenti e le studentesse che scelgono di vivere e formarsi in Abruzzo”.
Per quanto riguarda invece il sostegno agli affitti se da una parte siamo felici dell’aumento del sostegno da 500 € a 1000 €, dall’altra siamo perplessi sia per la mancata specificazione di una soglia ISEE massima per accedere al sostegno (anche se verrà data priorità agli ISEE più bassi, recependo in parte il nostro emendamento bocciato), sia soprattutto per la copertura della manovra assolutamente insufficiente a fronte di una platea potenzialmente molto larga, che non fa altro che illudere le famiglie di un aiuto che in realtà sarà per pochissimi.
Nulla invece sul fronte dei abbonamenti del trasporto pubblico, su cui si è invece prontamente mosso il Governo nazionale col DL Rilancio, e sulla monetizzazione del vitto per i beneficiari dei servizi mensa, essendo stati bocciati gli emendamenti presentati dal Partito Democratico ed elaborati insieme a noi.
Continueremo la nostra battaglia perché l’Abruzzo sia una regione in cui si può restare a studiare e venire a studiare, consapevoli però da oggi di non essere di fronte a una maggioranza realmente interessata alla condizione delle studentesse e degli studenti e delle loro famiglie, come dimostra il fatto che non c’è stato il minimo coinvolgimento della CRU, l’organo deputato a concertare i lavori della Regione con le istanze delle rappresentanze studentesche.