Il consigliere regionale del PD Antonio Blasioli ha inviato una nota al Governatore Marsilio, all’assessore Piero Fioretti e alla dirigente responsabile dipartimento presidenza, la dottoressa Emanuela Grimaldi, per sollecitare un incontro sull’applicazione dell’articolo 48 del D.L. 17 marzo 2020 n. 18.
“Ho deciso di rilanciare con forza la richiesta di un incontro urgente per discutere della corretta applicazione dell’art. 48 del DL 18 del 17 marzo 2020, già richiesto dalle organizzazioni sindacali nei giorni scorsi, perché credo che sia un tema fondamentale in questo momento – dichiara Blasioli -. Parliamo, infatti, delle prestazioni individuali domiciliari, in questa fase di sospensione dei servizi educativi e scolastici, e delle attività sociosanitarie e socio assistenziali nei centri diurni per anziani e per persone con disabilità.
Riassumendo, l’articolo stabilisce che durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici, delle attività sociosanitarie e socioassistenziali nei centri diurni per anziani e per persone con disabilità, a causa dell’emergenza Coronavirus, le pubbliche amministrazioni devono fornire, impiegando i medesimi operatori ed i fondi ordinari destinati a tale finalità, assistenza domiciliare, a distanza o, se possibile, nelle strutture. Le P.A. sono autorizzate al pagamento dei gestori privati di questi servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo.
Tutto ciò già sta avvenendo in 23 Comuni della Provincia di Pescara, ma poiché non ci sono direttive unitarie, credo sia fondamentale che la Regione Abruzzo, così come ha fatto l’Umbria, approvi un protocollo d’intesa con sindacati e cooperative per un percorso omogeneo a tutti gli ambiti sociali. Anche per evitare l’insorgere di interpretazioni e controversie giudiziarie.
Gli obiettivi di questo protocollo dovranno essere chiari e puntuali: garantire agli utenti dei servizi sospesi la continuità educativa ed assistenziale, fondamentale in un momento come questo, ma anche garantire la continuità lavorativa al personale.
Nel caso in cui la continuità lavorativa non fosse possibile, bisogna comunque assicurare il pieno reddito ai lavoratori, per fare in modo che questi non debbano far ricorso al fondo integrativo salariale e alla cassa integrazione in deroga, così che quelle risorse possano restare a disposizione di altri lavoratori”.